La pubblicazione, in parte bilingue, è una sorta di opera omnia, la sintesi dell’itinerario artistico di Maurizio del Piano, a partire dalle metà degli anni Ottanta fino al 2022. Le immagini vengono accompagnate dai testi critici che introducono alle mostre e dagli elaborati teorici dei capitoli della sua tesi di laurea in scultura, del 2006 dal titolo: “Materia”, della quale viene incluso anche quello relativo alle sculture inedite, dal titolo: “Il calore della alchimia” che rappresentava il primo degli otto capitoli della dissertazione.
Maurizio Del Piano nasce il 31 gennaio 1961 nella piccola frazione sul fiume Oglio denominata Piano (dalla quale deriva il nome d’arte) di Costa Volpino in provincia di Bergamo. La principale motivazione artistica di Del Piano, è la relazione che la luce instaura con la materia. La luce che permette di vedere le cose nella totalità, la luce estremamente legata al tempo ed alla materia, la luce vista come strumento che si concede e suggestiona.
La partecipazione a mostre estemporanee sul territorio iniziò verso i quindici anni, su preziosa sollecitazione della madre pittrice, la quale partecipe di questi eventi, lo invitava a presentare al pubblico le sue prime pitture. Il volume, che documenta cronologicamente ed in forma ridotta i principali interventi pubblici o privati e le mostre tenute dal 1988 al 2018, non propone tutte le opere esposte per ogni singolo evento espositivo.
Profondamente convinto del necessario rapporto fra la luce e la materia, egli individua ed impiega tra i differenti materiali, anche la materia più comune che a suo avviso meglio la interpreta: il vetro. Egli è affascinato dalla trasparenza dalla limpidezza profonda e traslucida del vetro, al punto da farne il centro propulsivo, fin dalle prime stagioni del proprio impegno creativo.
Negli anni Ottanta approda ad un fragile raffinato e precario rapporto con la luce resa concreta dal vetro, che determina la creazione di opere leggere e inserite quasi timidamente nello spazio. Erano sculture costruite catturando e rifrangendo la luce tra le lastre ed i frammenti di vetro sottile assemblato a strati con venature di cera stearica suggerendo antiche memorie di “geologiche trasparenze”.
Maurizio Del Piano continua a trovare energia, sperimentando l’arte attraverso una continua ricerca espressiva legata al valore fondante, formale e strutturale della materia, operando dalla pittura alla scultura e dalla scultura alla pittura sempre nell’ambito delle relazioni tra tempo e memoria, materia spazio e luce.